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Itinerario Capoliveri Naregno

Dettagli itinerario

Sentieri interessati in cartografia: 70, 71, 82
Tempo di Percorrenza: 3h
Itinerario mtb o treeking

Itinerario Capoliveri Naregno

Il primo tratto mette in collegamento il paese di Capoliveri con la Fattoria Ripalte, evitando la strada delle miniere; il secondo tratto permette di godere della bellezza della costa orientale del promontorio. E’ il sentiero più adatto per sottolineare il connubio tra mare e collina a Capoliveri.

Il primo tratto del tracciato è comune al 70. Quando questo devia sulla strada detta "Di Stelli" (dal nome di un antico possidente), mentre noi proseguiamo sulla strada ripida detta "di Sigurt" colui che sistemò la strada per raggiungere la sua casa di Poggio al Pozzo). Se la presenza è inclemente e non ci sono alberi ad assicurare frescura, in compenso si gode di un bel panorama su Porto Azzurro. Arrivati a Poggio al Pozzo (351m) la salita si fa più dolce fino alla strada dell’anello. Qui si incrocia il sentiero 70. Lo si attraversa e si prosegue sempre in salita fino ad entrare nella bella pineta a Pino Marittimo del Monte Calamita. Arrivati davanti all’ingresso dell’Aeronautica la salita finisce e si inizia a scendere verso la Fattoria Ripalte. A quota 364m si incrocia il sentiero n.71 e da questo momenti i due sentieri corrono su un percorso comune. Nel tratto interessato partono alcuni sentieri (sia a destra che a sinistra) che portano comunque tutti sull’anello del monte. Arriviamo così a Monte le Torricelle (341m).

A questo punto la discesa si fa più ripida sui resti del vecchio asfalto fino ad un quadrivio su cui converge anche il sentiero 70. Il tratto in comune 71 –82 finisce qui. Il primo infatti devia a sinistra, mentre noi proseguiamo sulla discesa semi asfaltata, tra i danni inflitti dell’incendio. Al termine della discesa giungiamo all’ottocentesca Fattoria Ripalte, oggi riadattata a Villaggio Turistico. Sull’altopiano, pian del corvo, su cui una volta si aprivano vigne e coltivazioni oggi sorgono i moderni edifici del villaggio ed aree attrezzate allo sport. Ancora bello è per l’edificio della fattoria con le antiche cantine trasformate in ristorante. Intorno alla fattoria le pinete ombreggiano i maneggi che ne fanno uno dei ritrovi obbligati per gli appassionati di cavallo. Dal villaggio si snoda anche una fitta sentieristica, non sempre accessibile ai non autorizzati, che permette di raggiungere la spiaggia di Remaiolo, la Punta Ripalte e la Miniera del Ginepro.

Dalla Fattoria si scende dalla strada che passa vicino al maneggio, chiusa al traffico veicolare da una sbarra. Da qui inizia un tratto di circa tre chilometri che tocca tutte le calette della costa orientale del calamita fino alla spiaggia di Straccoligno. La prima metà della strada corre in leggera discesa, e poi prosegue tra saliscendi. La vegetazione è mista: sul lato sinistro, macchia bassa ad Alterno e lentisco; sul lato destro, pineta e qualche raro leccio. Le spiagge che si incontrano sono le seguenti: Ripabianca, Stagnone, sassi neri, punta nera, Buzzancone, Istia ( e l’isolotto di Liscoli), Calanova, Malpasso, ferrato. Tutte le spiagge sono raggiungibili tramite sentiero più o meno brevi, segnalati da cartelli del villaggio turistico.

Sassi Neri è la terza miniera del capoliverese, insieme a Calamita e Ginepro, la più piccola dell’Elba. L’escavazione fu inizialmente negli anni trenta. Della miniera sono rimasti un paio di edifici semi diroccati e nascosti dalla macchia ed il bel laghetto artificiale simile a quello più famoso di terra nera.

In prossimità della punta di Buzzancone si rincontra il sentiero n.71 che qui ha termine. Giunti alla spiaggia di Istia si attraversa la fresca valle del Monterotondo, dove per qualche mese l’anno scorre un suggestivo fossato. La spiaggia di Istia è separata da quella di Calanova da una punta interamente coperta da una verdeggiante pineta così come il retrospiaggia, offrendo frescura hai bagnanti estivi. A Calanova bisogna attraversare la sbarra che chiude la strada appena percorsa.

Il sentiero prosegue affrontando del saliscendi, intervallati dal fosso del lungaccio con i suoi saltini d’acqua, fino ad arrivare a Straccoligno.

Bisogna percorrere la spiaggia fino all’angolo meridionale dove non sarà difficile scorgere un sentiero che si arrampica sulla scogliera. Seguendo rigorosamente le segnalazioni si passa sopra la spiaggetta di Capo Perla e tra villette, fino a raggiungere la strada comunale. Deviamo a destra e pochi metri dopo a sinistra, imboccando una strada segnalata con un divieto di transito. Questa corre in saliscendi fino al Forte Focardo.

Il forte fu Costruito dagli Spagnoli nel 1678 per chiudere con un fuoco di sbarramento il golfo di Mola. Deve il suo nome al suo fondatore il viceré Giovanni Gioacchino Faxardo, ed i lavori durarono appena due anni, a ricordo di ci fu posta una lapide all'ingresso, scritta in spagnolo. Anticamente era protetto da un fossato, mentre il bastione sud est è stato malamente ricostruito dopo un bombardamento della seconda guerra mondiale. L’accesso è precluso in quanto proprietà della Marina Militare che vi ha impiantato un faro.

Dall’Ingresso del forte imbocchiamo il sentiero che scende nella pineta sottostante. Da esso è possibile arrivare anche all’antico porticciolo del forte. Dopo poche decine di metri sotto la vegetazione si raggiunge la spiaggia di Naregno su cui lungo mare termina l’Itinerario. Per tornare a Capoliveri si può passare dalla strada comunale oppure dalla meno trafficata vicinale di Ripitino, che si imbocca poco sopra il parcheggio alto dell’hotel le Acacie.

Foto: Itinerario Capoliveri Naregno