Torre di Marciana MarinaTorre di Marciana MarinaTorre di Marciana Marina Isola d'Elba Isola d'Elba

Isola d'Elba / Torre di Marciana Marina

Torre Brignetti Marciana Marina

Posizione: Torre di Marciana Marina

Si trova all'attaccatura del molo che chiude il riparato porto. è edificata su uno scoglio di fronte alla spiaggia della Fenicia, e delimitante a ovest l'ampio sbocco al mare della vallata della Marina di Marciana.

Si trova dunque in una posizione cruciale. Per questo fu eretta qui con la funzione di vigilanza in caso di arrivo di navi ostili, e dotata di un sistema di segnalazioni ottiche per allertare la popolazione; e con quella difensiva, in quanto questo era un tratto di costa appetibile per gli sbarchi, e interessato da attività economiche, come quelle della riduzione del ferro.

L'edificio: Torre di Marciana Marina

L'elegante opera difensiva è a pianta circolare e a scarpa, con base a leggero slargo troncoconico fino a circa un terzo dell'altezza. I restanti due terzi sono un perfetto cilindro. Le due parti sono separate da un cordolo, realizzato in ciottoli granitici sagomati e adattati, raccolti dalla vicina spiaggia. Il paramento murario è costituito da conci e pietrame di porfido granodioritico, estratti e sbozzati da tagliate di cava locali.

La sommità è formata da un terrazzo con troniere disposte a raggiera per battere ogni lato. L'ingresso si apre sul lato di terra, come di consueto in queste strutture, appena sopra il cordolo, circa a metà altezza. è protetto da caditoie, alle sommità della torre.

La lunga e stretta scalinata con parapetto, in muratura di pietrame intonacato, che permette il collegamento tra il piano stradale e la porta è un aggiunta posteriore. Originariamente si accedeva all'interno tramite una scala di legno mobile, anche questa cosa normale per queste torri.

Oltre la scala, altra moderna manomissione sono le finestre sui lati che guardano il mare aperto. L'interno è stato profondamente ristrutturato in casa civile.

La storia: Torre di Marciana Marina

Quando fu fondata la torre? Secondo la vulgata comune sarebbe originaria opera dei pisani e quindi medievale. Ma sono solo chiacchiere: anche a prima vista e con l'occhio del profano, la tipologia costruttiva dà per certa la sua origine rinascimentale. A ulteriore dimostrazione di ciò rimane uno stile che ha riscontri in diverse torri vicine: quella del Porto o dello Zenobito di Capraia, o quella di capo d'Uomo vicino Talamone, tutte di certa origine cinquecentesca.

Se possiamo dare per certo il suo inquadramento storico, difficile diventa non solo assegnare a un anno preciso la fondazione, ma quale governo attribuirla, almeno allo stato attuale delle ricerche, piuttosto lacunoso nei confronti di queste opere difensive “minori” dell'Elba.

Il primo documento che ci viene tramandato è del 1562: con una delibera del consiglio degli anziani di Marciana vengono acquistati pezzi di artiglieria per armare la torre. Michelangelo Zecchini ritiene questo l'atto conclusivo della costruzione della struttura. Se ciò fosse confermato significherebbe che l'opera vide la luce tra la fine degli anni 1550 e gli inizi dei 1560.

Potrebbe essere quindi sia di progetto mediceo che appianeo. Infatti sappiamo che Cosimo I de' Medici ebbe il governo sull'Elba e Piombino dal 1548 al 1557, quando l'imperatore Carlo V li tolse temporaneamente ai deboli Appiani per affidarli alla militarmente meglio organizzata Toscana, in un momento cruciale quale la guerra di Siena e le conseguenti invasioni sull'isola delle truppe franco-turchesche. Dal 1557 parte dell'isola, tra cui Marciana Marina, tornò al governo di Piombino.

Pertinenza della torre era anche una sorta di quartiere militare, dove i soldati di presidio vivevano. è stato ipotizzato che sorgesse verso l'entroterra, in una zona del paese detta il Toro, proprio per il toponimo: Toro potrebbe avere la sua radice in torre.

Coresi del Bruno, nel suo Zibaldone di memorie del 1729, ci dà qualche informazione sulla torre in quegli anni, ove al presente vi sta la guarnigione spagnola con un ufficiale e un sergente e un caporale (e una trentina di soldati) armati di fucili e spingarde, con due pezzi di cannone. Il governatore generale del principato di Piombino Antonio Ferri, nella sua visita all'Elba nel 1738, riferisce che la torre era presidiata da un tenente del presidio di Longone e quattro soldati.

L'Elba conobbe tra il XVII e il XVIII secolo sbarchi di eserciti europei per il controllo delle sue piazzeforti, soprattutto Longone, come gli assedi del 1646, 1650, 1708 e 1799, a opera di nazioni diverse che investivano l'isola per giocarsi un pezzo di scacchiere strategico o per una scalata al trono di qualche potenza. Per quanto gli storici non ne facciano menzione diretta, è molto probabile che la nostra torre, insieme alle altre isolane, fosse presidiata dalle truppe appena sbarcate, per avere sotto controllo tutta la situazione sul territorio e prima di mettere sotto assedio il caposaldo ambito.

Agli inizi dell'Ottocento sappiamo che era armata di due pezzi di artiglieria. Nel periodo dell'esilio napoleonico la torre fu messa sotto la pertinenza della terza compagnia del battaglione franco, uno dei vari corpi dell'esercito che Napoleone mise su all'Elba. Inoltre Bonaparte dette disposizione di mantenere i due cannoni già presenti. Quando l'isola passò al granducato di Toscana la torre verrà presidiata dal corpo dei cannonieri guardacoste, fino al 1854, quando verrà sciolto e trasformato in guardacoste insulari. A Marciana Marina militava la quarta compagnia elbana.

Nel 1848 il granduca Leopoldo II riformò la giustizia, che portò alla creazione delle preture. Una penale, per tutta l'isola, fu istituita a Portoferraio; e ne vennero decretate altre due civili. Una di esse – l'altra era a Longone – provocò un aspro contrasto tra le due Marciane, che volevano ospitarne la sede. I toni tra i due paesi si fecero incredibilmente violenti per la tutto sommato irrisoria posta in gioco. Addirittura si rischiò che scorresse il sangue: il 26 marzo i marcianesi attaccarono la torre per espugnarla.

Nel 1849, quando a Firenze fu proclamata la repubblica, anche a Marciana Marina si fece festa, e dalla torre furono sparati 21 colpi di cannone. 7 furono invece i colpi che salutarono, a giudicare dal numero in maniera meno gioiosa, la restaurazione del granduca Leopoldo II. Da allora non troviamo più citata la nostra torre. è quasi certo che con l'unità d'Italia perdesse importanza militare e presidio, e fosse disarmata. Forse fu del tutto abbandonata se molti ce la descrivono in stato di rovina nell'immediato dopoguerra.

Torre Brignetti Marciana Marina

Curiosità: Torre di Marciana Marina

Con la trasformazione novecentesca in abitazione civile, la torre divenne la magione di Raffaello Brignetti. Il grande scrittore di mare elbano comprò la torre nel 1951 e l'abitò per molti anni, soprattutto dal 1960, quando un incidente stradale lo costringerà all'infermità.

Ecco come Brignetti raccontò di quando ne divenne proprietario, in un'intervista ad Aldo Santini: Dopo che mi ero laureato con una tesi su Vittorio G. Rossi, sua moglie, inglese, viene a trovarmi a Marciana Marina. Scopre la torre che, rimasta senza faro [non l'ha mai avuto], è ormai in rovina. E se ne innamora. "Perché non s'informa se è in vendita" mi chiede. [...]

A Roma sto intraprendendo la carriera giornalistica, così mi informo, presento domande scritte, cerco delle scorciatoie. Passa un sacco di tempo. La signora Rossi abbandona il progetto.

Ma la risposta arrivò, e alla fine la torre l'acquistò lui. Brignetti iniziò a ristrutturare la torre, con l'aiuto della moglie Ambretta. I lavori, se da un lato recupereranno la struttura dalla rovina, muteranno l'originario interno.

Foto: Torre di Marciana Marina

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