Dolci Isola d'Elba
Il castagnaccio considerato ora una leccornia, una volta era un diversivo alla solita polenta di castagne. Poteva essere più o meno ricco a seconda delle disponibilità del momento. Gli ingredienti che lo arricchivano venivano raccolti e messi da parte per questo scopo. I pinoli raccolti durante l'estate e pazientemente schiacciati con il martello era un compito affidato prevalentemente ai ragazzi che lo consideravano anche un gioco. L'uva passa veniva ricavata mettendo i grappoli sui graticci a seccare al sole o nel forno. Con la farina di castagne si preparano anche delle ottime frittelle insaporite con i semi di finocchio selvatico. Il finocchio selvatico si usa anche per insaporire le castagne lesse.
Altre preparazioni sono la minestra di castagne secche, la polenta di farina dolce o bozzima, le castagne arrosto, il Monte Bianco, e la marmellata di marroni.
In una zuppiera sciogliere la farina di castagne con un poco di acqua fredda.
Aggiungere un pizzico di sale, la scorza di arancio grattugiata, i semi di finocchio e l'uvetta fatta precedentemente rinvenire in un poco d'acqua tiepida. L'impasto deve risultare piuttosto liquido ma non acquoso. In una teglia di media grandezza mettere tre cucchiai di olio di oliva e versarvi l'impasto coprendo la superficie con i pinoli e un filo d'olio.
Infornare a circa 220° e cuocere per circa venti minuti. Servire caldo o tiepido.