RioRioRio Isola d'Elba Isola d'Elba

Rio

  • P.zza Salvo D'Acquisto, 7
  • 57038 Rio, Isola d'Elba
  • 0565925511

    Il Comune di Rio

    Profilo Rio Marina con Torre orologio Locman Vista della zona portuale con nave Toremar attraccata Vecchio ponte minerario per caricamento navi del minerale estratto Vista del paese con torre orologio

    In passato la popolazione riese viveva a Rio Castello e fino alla metà del Settecento era suddivisa in tre “differenzie”: cavatori, contadini e marinai. Successivamente una parte della “differenzia” si spostò dal vecchio borgo collinare alla costa, sul mare, dando vita alla comunità della Marina di Rio; essa assunse un ruolo predominante tant’è che nel 1882 dette spunto alla divisione del comune di Rio nell’Elba. Nacque così, anche il comune di Rio Marina.

    Dal 1°gennaio 2018, Rio Marina e Rio nell’Elba sono stati inglobati nel comune di Rio il quale ha una superficie di 36,5188 km² e comprende anche Cavo e Bagnaia, nonché le località di Capo d’Arco, Nisporto, Nisportino e Ortano, ed inoltre le isole di Cerboli e Palmaiola.

    La sede comunale è a Rio Marina, mentre un secondo municipio è a Rio nell’Elba.

    Laghetto Rosso in miniera di Rio Marina Spiaggia di Cala Seregola a Rio Marina

    Municipio di Rio Marina

    Rio Marina risale al XV secolo, quando la zona era conosciuta come la Piaggia di Rio e costituiva il punto di accesso al mare del vicino centro abitato di Rio Castello. In quei periodi infatti le incursioni dei pirati spingevano gli abitanti a costruire i paesi sulle colline, ed allora le uniche costruzioni presenti sul mare erano la Torre di Rio, l’oratorio di San Rocco e alcuni edifici al servizio dello stoccaggio e dell’imbarco del minerale di ferro; questo minerale rimarrà infatti, indissolubilmente legato alla storia di questo paese e non solo alla storia: le case, le strade e le spiagge luccicano delle minute scaglie di cristalli di ematite, donando ad esse un effetto straordinario.

    In questo luogo gli abitanti hanno faticato non poco, lavorando all’ escavazione del ferro fin da tempi remotissimi e con pochissime interruzioni, come quella quasi millenaria che va dalla proibizione romana dell'estrazione del metallo, alla dominazione pisana.

    L'abbondanza di ferro fu sempre un motivo di interesse per naturalisti antichi e moderni, tanto che fu presa per buona la diceria sulla rigenerazione del ferro una volta scavato.

    Anche gli studiosi di minerali ebbero sempre terreno fertile di studio in queste cave, che regalavano spesso rarità o magnifici esemplari, finiti poi in musei di mezzo mondo. “Scherzi del ferro” venivano chiamati dai cavatori questi minerali dei quali, oggi, un vasto campionario di essi può essere ammirato in un museo ad essi dedicato.

    Le aree minerarie di Rio Marina sono due: quella di Vigneria, intorno al paese, che si ritiene essere la più antica dell'Elba e quella di Rio Albano. Quest'ultima è particolarmente caratteristica per i suoi laghetti artificiali, la cui acqua è colorata di un rosso scuro, quasi impressionante alla vista. Si rimane quasi frastornati dai colori, a volte anche vivissimi, di queste ferite della terra: accanto al rosso delle acque le pietre assumono tonalità giallastre o scure ma anche grigie e bluastre di calcari o altro.

    Laddove gli scavi non sono arrivati, la vegetazione è rigogliosa di macchia o boschi a lecci, che dai fianchi delle colline giungono fino alle scogliere. Basta percorrere la provinciale da Rio Marina a Cavo, per assistere a ogni curva a una visuale diversa, a un ambiente sempre cangiante.

    Per quanto riguarda le spiagge, da Cavo al capoluogo, nell'antichità, sono state tutte punti di imbarco di minerale per Populonia o comunque per il continente e in talune di esse sorse anche un punto di riduzione metallurgica: è il caso di Capo Pero, dove ancora si nota un forno di fusione, attribuito agli etruschi.

    L'unica frazione di Rio Marina è Cavo, il paese più vicino al continente. Il nome deriva dal termine vernacolare elbano, che significa capo. Esso infatti sorge sulla punta estrema settentrionale dell'isola.

    Il borgo è moderno ma dalla frequentazione umana antichissima e considerata la sua posizione geografica, ivi è sorto un centro metallurgico, la cui importante scoperta è di non molti anni fa.

    Cavo fu apprezzato anche per la sua bellezza, dai patrizi romani, che sul Capo Castello, fecero edificare una lussuosa villa a terrazze digradanti sul mare.

    A cavallo degli ultimi due secoli era il buen retiro per le famiglie facoltose del riese, come si nota da alcune pompose palazzine. Attualmente si è dedicato al turismo, tanto da essere forse la località più apprezzata dai vacanzieri della parte nordorientale dell'isola.

    A Cavo si aprono tre spiagge frequentate: quella dinanzi il suo lungomare, al cui centro si trova il porto, quella piccola ma riparata dell'Alga e quella del Frugoso.

    Un'altra spiaggia molto apprezzata è quella di Ortano, chiusa a sud dall'isolotto omonimo, che nei giorni di bassa marea è unito al continente. Anche Ortano ha un passato minerario, come si nota dai resti del pontile in ferro: qui veniva estratta soprattutto la pirite per produrre acido solforico.

    Municipio di Rio nell'Elba

    Il paese di Rio nell’Elba è documentato dal 1260 come Comune Rivi. Il toponimo deriva dal latino rivus (torrente) per il corso d’acqua che scorre nei pressi dell’abitato e che fino al XIX secolo, azionava numerosi mulini idraulici.

    Il borgo collinare è contraddistinto da un tipico impianto urbanistico medievale, con stretti e tortuosi vicoli che giungono a piccole e caratteristiche piazzette.

    Se è vero che l'anima antica dell'isola va cercata tra i vicoli dei paesi di collina, a Rio nell'Elba la ricerca non è vana.

    Rio nell’Elba, una storia millenaria, nel bene e nel male legata alle miniere. Una storia che parte dall'eneolitico, quando in queste zone si sviluppò una società, oltre che di cavatori, di commercianti e metallurgisti, con standard di vita che non andavano lontani dall'attuale opulenza. I resti di essa sono rimasti in una delle necropoli più importanti in Italia di questo periodo, in località San Giuseppe, tra i due Rii, quello alto e quello basso.

    D'altra parte la presenza umana della zona non può essere che antichissima, se consideriamo che qui, uno dei fattori fondamentali per l'insediamento non manca: l'abbondanza d'acqua.

    Molte sono state le fonti celebrate dai colti viaggiatori di ogni epoca; soprattutto quella dei Canali, in pieno paese, definita fontana maravigliosa da un cultore di storia patria, Sebastiano Lambardi. Essa stupisce per l'abbondanza, tanto che alimenta una fontana a cinque cannelle, un suggestivo lavatoio pubblico, e in passato anche la ventina di mulini che sorgevano nella vallata sottostante.

    La leggenda narra che molte sorgenti fossero alimentate da canali sotterranei, approvvigionati nientemeno che dalle acque della Corsica.

    Nel medioevo e in età rinascimentale, Rio era tenuto in grande considerazione per la sua ricchezza ferrifera. I pisani lo consideravano alla stregua di una capitale economica della repubblica, tanto da rifornirlo di grano dal continente in caso di crisi. Arrivarono a elevarlo a capitana, insieme a Grassera, in concorrenza alla spodestata Capoliveri.

    In riferimento a Grassera vale la pena ricordare questo borgo medievale sparito dalla faccia della terra nel corso del Cinquecento, a seguito di una disastrosa scorreria di Barbarossa, che senza pietà lo rase al suolo in una notte.

    Esso sorgeva sulle dolci pendici tra Rio e Torre del Giove ed ebbe il suo momento di massima vitalità nel medioevo, quando i documenti lo citano spesso con Rio. Di questo borgo non rimangono che i resti della chiesa principale: San Quirico.

    A proteggere questo paese di Rio nell’Elba c'era il forte del Giogo. Le sue condizioni oggi non sono molto buone: oltre che dal tempo e dall'abbandono, le sue strutture furono minate agli inizi del XVIII, quando il governatore spagnolo di Longone, Pinel, ne ordinò la distruzione. I ruderi svettano dalla rigogliosa lecceta che ammanta l'altura. Si racconta che il feroce pirata Dragut lo facesse cadere per inganno, promettendo salva la vita ai terrorizzati terrazzani qui arroccati, e una volta arresi li facesse mettere ai ceppi.

    Una presenza rassicurante per i riesi era invece il Volterraio. Costruito sulla cima di un picco strapiombante su verdeggianti vallate, con un bellissimo panorama su Portoferraio, il castello ha fama di inespugnato. Di origine incerta (forse etrusca), fu elevato a castello dai pisani e riutilizzato dai Medici come vedetta sull'erigenda piazza di Portoferraio; ai suoi piedi gli assedianti hanno gridato in molte lingue, ma nessuno è mai riuscito a piantarvi la bandiera sopra.

    D'altra parte, anche Rio, come molti altri centri collinari, doveva trasformare le sue case in una sorta di mini fortezze così, aggirandosi per il centro, non è difficile scorgere barbacani a protezione delle facciate più esposte di alcuni palazzi. La chiesa stessa mantiene parte del perimetro bastionato esterno: in caso di necessità anch'essa doveva diventare un luogo di assedio.

    Per scoprire la versione più balneare del riese bisogna scollinare la dorsale che forma lo scheletro di questa parte dell'Elba. Troviamo così Bagnaia, Nisporto e Nisportino, località entrate appieno nel circuito turistico, soprattutto quello tutto relax, poiché sono al di fuori dei caotici traffici tipici di altri versanti.

    Se si ha la possibilità, con una canoa si può scoprire tratti di costa e spiagge ancora più fuori mano, con squarci di assoluta bellezza, come la cala dei Mangani o dell'Inferno e quella di Zupignano, piccoli gioielli ambientali incavati in massicce e dirupate scogliere, in uno dei tratti di costa più selvaggi dell'isola.

    Stemma Rio

    Stendardo

    Dati Amministrativi

    • Stato: Italia
    • Regione: Toscana
    • Provincia: Livorno
    • Altitudine: 10 m s.l.m.
    • Superficie: 36,52 kmq
    • Cod. postale: 57038
    • Prefisso: 0565
    • Targa: LI
    • Cl. sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)
    • Nome abitanti: riesi
    • Patrono: Santa Barbara e San Giacomo il Maggiore
    • Giorno festivo: 4 dicembre 25 luglio

    Luoghi da visitare a Rio

    Torre del porto (Rio Marina): fu costruita nel 1534 da Jacopo V Appiano, principe di Piombino per difendere lo scalo della Marina di Rio. La torretta con l'orologio che la sovrasta è un'aggiunta di fine Ottocento in omaggio all'elevazione a comune di Rio Marina..

    Chiesa di San Rocco (Rio Marina): a croce latina e una navata, fu costruita nella seconda metà del Cinquecento per i minatori con il concorso economico dei principi di Piombino.

    Gli Spiazzi (Rio Marina): passeggiata lungo il porto. Sotto di essi vi sono i Voltoni, depositi della società mineraria.

    Museo dei minerali elbani (Rio Marina): si trova nell'ex direzione delle miniere, il palazzo del Burò.

    Villa romana di Capo Castello (Cavo): è in proprietà privata, ma dalla strada se ne vede qualche muro perimetrale inglobato in strutture moderne. Era costruita a terrazze digradanti sul mare.

    Cisterna romana (Cavo): in località Lentisco, anch'essa in proprietà privata, e inglobata in una villa moderna, era di pertinenza della villa.

    Mausoleo Tonietti (Cavo): sul colle del Lentisco, costruito agli inizi del Novecento in stile liberty da Adolfo Coppedè, era il monumento sepolcrale dei concessionari delle miniere elbane.

    Semaforo di monte Grosso: oggi abbandonato, in posizione panoramica, apparteneva alla marina militare.

    Chiesa dei Santi Giacomo e Quirico: del XIV secolo, ma con rifacimenti cinquecenteschi, con interni barocchi.

    Chiesa del Padreterno: elegante edificio del XVIII secolo, con il portico colonnato. All'interno un antico quadro raffigurante la Santissima Trinità.

    Fonte dei Canali: fontana di cinque bocche alimentata da una ricca sorgente.

    Lavatoi pubblici: bella e ampia struttura con soffitto a capriate e finestroni. E' alimentata dalla stessa fonte del Canali.

    Casa del parco: davanti la fonte dei Canali, è una delle due presenti dell'Elba.

    Museo archeologico: raccolta di reperti dall'epoca protostorica al medioevo, riguardanti principalmente l'attività estrattiva del ferro.

    Museo del minerali: vicino alla chiesina della Pietà, piccola raccolta di minerali provenienti da tutte le miniere dell'Elba.

    Santuario di Santa Caterina: recuperato dall'abbandono e dall'incuria è oggi diventato un centro di cultura internazionale.

    Orto dei semplici elbano: giardino botanico di specie naturali, officinali, da coltivazione presenti all'Elba. E' contiguo al santuario di Santa Caterina.

    Chiesa di San Quirico: è l'unica traccia del villaggio medievale di Grassera. Dai ruderi si riconoscono le mura perimetrali con la piccola abside.

    Torre del Giove (o Forte del Giogo): fu costruito nella seconda metà del XV secolo dal principe di Piombino Jacopo III Appiano per proteggere il versante minerario. Secondo la leggenda sarebbe stato costruito su vestigia antiche.

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